Profumo di Maiori

Quando “fragranza” coincide con “emozione” scopriamo che i profumi per ambiente riescono a trasformare gli spazi e a evocare sensazioni meravigliose donando un’impronta inconfondibile. Sappiamo che l’olfatto è il più suggestivo tra i cinque sensi perché ha la capacità di toccare le aree emozionali ed esperienziali del cervello. I profumi coinvolgono l’individuo senza che esso se ne accorga, determinando però un’esperienza sensoriale unica che si perpetua nel tempo.

I profumi di Maiori sono disponibili sul nostro sito e a breve si troveranno in pochi selezionati bookshop e profumerie artistiche. È possibile trovarli a Maiori presso:

  • Brindisi alla salute, Corso Reginna, 70
  • Al Mare Restaurant, Via Gaetano Capone, 63

Clicca sul pulsante Ottieni ora per scegliere la tua fragranza e riceverlo direttamente a casa tua. Dopo la donazione sarai reindirizzato sul sito per inserire i dati utili per la spedizione. Grazie per il tuo sostegno.

Per ulteriori informazioni puoi scrivere un’email a info@maiorifestival.it (spese di spedizione ordinaria a carico dell’associazione). 
Il contributo è finalizzato a rendere disponibili risorse per il finanziamento di progetti, manifestazioni ed eventi organizzati dal Maiori Festival.

“Profumo di Maiori” vuole creare un forte potere evocativo e la capacità di rimanere impressa nella memoria delle persone che vivono le esperienze del Maiori Festival creando una continuità e un piacevole ricordo delle esperienze godute. Per questo, abbiamo scelto tre fragranze d’ambiente significative e raffinate, create per dare una identità culturale-olfattiva alla Città di Maiori.

Il Profumo di Maiori si declina in tre diversi prodotti, Nannina, Olearia e Formichelle.

 

NANNINA. Un affettuoso omaggio all’attrice simbolo del dopoguerra e del cinema neorealista italiano, Anna Magnani, protagonista del film “L’amore” di Roberto Rossellini.  Nel secondo episodio, “Il miracolo”, girato tra le vegetazioni della località Capodorso, Nannina (Anna Magnani), una pastorella ingenua e religiosamente invasata, scambia per San Giuseppe un pastore biondo e barbuto (interpretato da Federico Fellini) che le offre vino e approfitta di lei mentre, ubriaca, si addormenta. Nannina, accorgendosi di essere incinta, grida ai quattro venti il miracolo compiutosi, mentre la popolazione del villaggio la deride e la insulta. Un’intramontabile, sensibile e passionale donna, figura chiave del cinema italiano, a cui viene affiancato la fragranza del mirto, simbolo di amore e vitalità.  Il mirto in passato era visto come dotato di un qualcosa di magico: chiunque lo toccasse poteva essere folgorato da una nuova e duratura passione. La mitologia rappresenta il mirto come pianta cara a Venere, dea dell’amore e della bellezza.

FORMICHELLE. I terrazzamenti sono l’elemento distintivo e unico del paesaggio della Costiera Amalfitana. Pensiamo allo sforzo che è stato profuso per ottenere un simile risultato, pensiamo all’inventiva e alla genialità dell’uomo che, senza deturpare l’ambiente, è riuscito, comunque, a piegarlo alle esigenze vitali di una popolazione che ha sempre tratto le sue risorse per vivere dalla terra e dal mare. Il profumo “Formichelle”, dal colore giallo chiaro e dallo stupendo profumo di limone, vuole omaggiare le donne costrette a fare su e giù tra lunghe scale e gradoni, con in testa sporte cariche di limoni, il caratteristico sfusato amalfitano che un tempo era la principale fonte di reddito dell’intero territorio. A quelle formichelle che, appunto come le formiche, procedevano in fila per portare le loro gerle cariche di limone, è dedicato il profumo che le evoca, abbracciandole con quel sentore di limoni che hanno accompagnato le loro esistenze.

OLEARIA. Nei sentieri solitari e tranquilli che si addentrano nei monti sopra la Badia, dove si può ammirare uno straordinario panorama paesaggistico e assaporare l’esperienza dell’eremitaggio, è facile incontrare esemplari stratificazioni di piante della macchia mediterranea, tra cui i fiori di ginestre dal colore giallo intenso. Il portamento arbustivo e la sua resistenza a condizioni di vita difficili, soprattutto in mancanza di acqua, hanno reso con il tempo la ginestra simbolo di umiltà e forza. Due virtù che hanno accompagnato monaci anacoreti a fondare la loro vita spirituale e religiosa all’interno di una roccia nei pressi di Capodorso, la Badia di Santa Maria de Olearia, in origine adibita alla produzione dell’olio.

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